Il vescovo di Veszprém
1944–1945
Concedigli, o Signore, la cattedra episcopale per reggere la tua Chiesa e il popolo a lui affidato. Tu, o Signore, sii per Lui l'autorità; sii per Lui il potere; sii per lui la fermezza. Moltiplica sopra di lui la tua benedizione † e la tua grazia.
(Dal rito dell'ordinazione episcopale)
«Sono stato vicario parrocchiale e catechista in un villaggio, ho assunto una carica alta nella cooperativa, sono stato insegnante di religione in un liceo, parroco in un villaggio e in una città. Conosco bene le aspirazioni e le difficoltà dei miei nuovi sacerdoti. Voglio lavorare con voi, in quanto primo tra tutti nel lavoro, nella preghiera e nell'affetto paterno che sono indispensabili per il lavoro. Il mio ideale sono sacerdoti che lavorano per i fedeli con impegno e allo stesso tempo perfezionando le loro anime; sacerdoti secondo il Cuore di Gesù.» (Dal discorso di insediamento di József Mindszenty come vescovo)
«La figura di Santa Margherita d'Ungheria con i gigli e con il missale fa parte del mio stemma perché ho avuto il primo contatto con la mia diocesi durante la canonizzazione di Santa Margherita, ed anche perché la sua figura evoca tutti i santi ungheresi e il passato santo di Veszprém, la Pannonia sacra.» (József Mindszenty)
«La tribolazione e l'ora delle tenebre erano calate sull'Ungheria. Da occidente premeva il pericolo bruno, da oriente quello rosso.
Nel 1944 la nostra Patria ungherese doveva fornire ai due governanti più barbari della storia la scena per il loro cruento spettacolo.» (József Mindszenty)